Biancone di Apricena
Il Biancone di Apricena è una pietra naturale calcarea marnoso, leggermente dolomitico, assai compatto, durevole e con caratteri intrinseci senz’altro uniformi. Ha un colore di fondo sempre molto chiaro (biancastro o nocciola) e non presenta le fasciature e le venature di tinta diversa così comuni e caratteristiche per le altre varietà della Pietra di Apricena. Make an effort a luck is mostly a chop sport slot ulisse download. Get the full story regarding free pokies online nz. Qualche minuscola cavernosità della roccia è riempita di calcite secondaria e spicca come una tenue punteggiatura più scura.
Questo marmo è privo o quasi di fratture, anche di tipo stilolitico. Circa la sua denominazione, ricordiamo che essa richiama quella del classico calcare compatto, bianco-latteo. Ai bianconi va riferito anche il calcare compatto e di identica tessitura, spesso indicato con il nome di “rosato chiaro”. Sul colore di fondo del biancone comune è diffusa una macchiatura rosata che varia alquanto l’insieme cromatico, rendendolo più elegante e più vivo.
Se poi il colore rosa di distribuisce lungo sottili linee nastriformi, accentuando il contrasto con il colore di fondo, si è in presenza della varietà nominata “biancone filettato rosa”.
VARIETA’
Biancone San Nazario
Biancone Tre
Biancone 5B
Bianco Picchiettato
USI
La sua struttura pietrografica lo porta ad essere un ottimo materiale di larghi usi, difatti il biancone viene usato tanto per la realizzazione di strutture portanti, elementi architettonici di vario genere, rivestimenti esterni di vario genere che per la realizzazione di pavimentazioni, decorazioni, parametri murari interni.
Ottimo materiale utilizzato sia per interni che per esterni; la sua nuova valenza estetica è esaltata oggigiorno nella realizzazione di manufatti litici di alto profilo estetico, modellati originali forme d’arredo dalla stanza da bagno al vostro living
Sistema | Requisiti fisici | Norma | Unità di misura | Valore |
AT | Peso per unità di volume | RD 2232-2234 del 1939 | Kg/m³ | 2260* |
AT | Coefficiente d’imbibizione | RD 2232-2234 del 1939 | % in peso | 0,24* |
AT | Coefficiente di compattezza | RD 2232-2234 del 1939 | 0,981* | |
AT | Coefficiente di porosità | RD 2232-2234 del 1939 | 0,019* | |
AT | Coefficiente di dilatazione lineare termica | RD 2232-2234 del 1939 | mm/m°C | 0,00349* |
Sistema | Requisiti meccanici | Norma | Unità di misura | Valore |
AT | Carico di rottura a compressione semplice | RD 2232-2234 del 1939 | MPa | (a)200* (b)205,9* |
AT | Carico di rottura a compressione semplice dopo trattamento di gelività | RD 2232-2234 del 1939 | MPa | (a)194,2* (b)201* |
AT | Carico unitario di rottura a flessione | RD 2232-2234 del 1939 | MPa | (c)15,2 |
AT | Usura per attrito radente | RD 2232-2234 del 1939 | mm/kg | (a)2.72* |
AT | Resistenza all’urto | RD 2232-2234 del 1939 | Kg/cm | (b)15* |
Direzione della sollecitazione rispetto al piano di stratificazione
(a)Normale
(b)Parallelo
(c)Non riconoscibile in laboratorio alla scala del campione